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Pensiero strategico in azienda: l'impatto sul futuro del business

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Nella cosiddetta “economia della conoscenza”, nella quale sono le informazioni a guidare le decisioni aziendali e la conoscenza è sempre più un asset utile a generare valore, le organizzazioni possono sfruttare il pensiero strategico come fattore abilitante per raggiungere i propri obiettivi di business e implementare iniziative di innovazione.

In un contesto in cui ambienti, tecnologie e normative evolvono molto rapidamente, sono molteplici i fattori e le informazioni che le organizzazioni devono considerare; la loro analisi e un loro utilizzo efficace rappresentano un compito non semplice. È, infatti, attraverso la raccolta, l'analisi e l'uso strategico ed efficace delle informazioni che le organizzazioni possono rispondere al meglio ai cambiamenti nel loro ambiente e trarne un vantaggio competitivo.

Lo standard ISO 56006, Gestione dell'innovazione – Strumenti e metodi per la gestione del pensiero strategico – Guida, che tratta gli strumenti e metodi per gestire il pensiero strategico nel contesto della gestione dell’innovazione, rappresenta uno strumento particolarmente valido, a livello nazionale, europeo e internazionale, per le organizzazioni che vogliano adottare un approccio quanto più sistemico possibile nell’utilizzo del pensiero strategico a supporto delle decisioni più rilevanti per l’innovazione.


Che cos’è il pensiero strategico

Con “pensiero strategico” si intende il processo con cui un’organizzazione assume decisioni strategiche, non operative, che riguardano il rapporto con il suo mercato di riferimento e il contesto nel quale si trova ad operare. Si tratta di un processo strutturato, rappresentato dall’insieme delle attività di raccolta, analisi, interpretazione e comunicazione dei dati e delle informazioni e conoscenze necessarie al management per assumere decisioni in maniera consapevole e mirata, sia in modo continuativo che rispetto a progetti specifici.

Tali decisioni possono riguardare la scelta dei target di mercato, la definizione dell’area strategica d’affari, il posizionamento dell’organizzazione, il marketing mix, la gestione del portafoglio e del ciclo di vita dell’innovazione. Il punto di riferimento per la gestione del pensiero strategico all’interno dell’innovazione è lo Standard ISO 56006, emanato all’interno della serie degli Standard 56000, specifici proprio per la gestione dell’innovazione, ad opera del comitato tecnico ISO/TC/ 279 Innovation Management. Tuttavia, l’intelligence strategica può essere applicata a tutte le aree in cui la conoscenza dev’essere posta alla base del processo decisionale strategico, e non è limitata alle sole attività di innovazione.


Il modello per lo sviluppo del pensiero strategico

La generazione del pensiero strategico si basa sul modello teorico denominato DIKI (DIKI = Data Information Knowledge Intelligence), ovvero Dati → Informazioni → Conoscenza → Saggezza, che deriva dalla piramide con la quale vengono messi in relazione gerarchica i dati, le informazioni, la conoscenza e l’intelligence. Seguendo il processo delineato con il modello DIKI, i dati, mediante opportuni strumenti, quali, ad esempio, data mining, analytics, intelligenza artificiale e machine learning, vengono trasformati in informazioni alla base della conoscenza necessaria per generare quel percorso di intelligence che consente ai decision maker di assumere decisioni consapevoli e fondate, proprio perché supportate dai dati. 

Il ciclo di pensiero strategico prevede quattro fasi principali:

  1. inquadramento (framing), nella quale viene inquadrata la problematica di interesse a livello strategico e vengono definiti l’ambito dell’intelligence, la tipologia e la fonte dei dati, gli strumenti per l’analisi, il contesto e le modalità per le raccomandazioni finali;
  2. raccolta e analisi dei dati, finalizzate alla estrazione delle informazioni:
  3. interpretazione delle informazioni, attraverso la quale viene generata la conoscenza utile a prendere la migliore decisione strategica possibile nell’ambito del contesto analizzato;
  4. raccomandazioni, con le quali l’intelligence strategica viene comunicata al management, nell’ambito di applicazioni pertinente, per supportare e informare il processo decisionale.


Il ruolo chiave del pensiero strategico
 

Il pensiero strategico ha dunque un ruolo chiave nella gestione dell’innovazione perché consente alle aziende di identificare e acquisire i dati e le informazioni da convertire in conoscenza, indispensabile per la gestione delle incertezze, la riduzione degli elementi di rischio e per la promozione di un processo decisionale basato sulla consapevolezza delle opportunità effettive che consenta alle aziende di implementare le proprie iniziative di innovazione secondo una logica di responsabilità e conoscenza, rendendo l’innovazione, elemento fondamentale per realizzare o redistribuire valore, parte integrante dei propri processi interni.

In tal senso, pensiero strategico e conoscenza, due fattori strettamente connessi tra loro, sono fondamentali per il rilancio della competitività delle imprese. Gli Standard ISO 56000 e, in particolare, l’ISO 56006 rappresentano uno stimolo significativo e un riferimento importante a supporto della gestione dell’innovazione, anche in relazione agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tra i quali c’è anche quello di sostenere l’innovazione del sistema produttivo del sistema Paese. Per chi è delegato a prendere decisioni di top management, avere una visione completa e chiara dal punto di vista del pensiero strategico rappresenta, certamente, un vantaggio, significa disporre di uno strumento che permette di ottenere risultati importanti e in grado di fare la differenza.


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