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Green HR Management: coinvolgere le persone per favorire la sostenibilità ambientale

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La green revolution ha cambiato, tra le altre cose, anche l’approccio delle aziende alla gestione delle risorse umane. Si parla quindi di Green HR Management (o GHRM) per indicare quelle azioni volte a incorporare e promuovere politiche e pratiche di sostenibilità all’interno dell’azienda.

Pratiche che assumono un’importanza sempre maggiore, sotto la spinta al cambiamento che viene da numerosi stakeholder. Dai consumatori, ai regulator, alla comunità finanziaria, alle aziende che fanno parte della supply chain di un’impresa.

La sostenibilità è ormai diventata un fattore di competitività per le imprese. E anche se questa consapevolezza si sta diffondendo tra le aziende, realizzare il cambiamento non è facile.

La GHRM diventa quindi strategica per le organizzazioni, poiché gli HR Manager assumono, in questo modo, il ruolo di agenti del cambiamento. Figure che abilitano quella trasformazione che deve riguardare tutti i team - a partire dal management - che i processi interni e i modelli organizzativi.

 

Green HR Management, perché le aziende ne hanno bisogno

La sostenibilità, infatti, non si realizza con la mera adozione di pratiche green da parte dell’impresa, ma ha anche una dimensione economica e, soprattutto, sociale.

Dimensione che riguarda la responsabilità sociale dell’azienda verso la comunità e il territorio, ma anche verso i dipendenti stessi. Dipendenti che dopo la pandemia sono sempre più attenti a valori e alla cultura dell’azienda. Benessere (fisico e mentale), flessibilità, opportunità di formazione sono diventati elementi sempre più importanti per la forza lavoro.

Dal canto loro, le aziende non possono sottovalutare questi cambiamenti. La grande ondata di dimissioni che ha seguito la pandemia, unita alla già elevata difficoltà di reperire profili specializzati, rendono l’employee experience più importante che mai.

 

Forza lavoro più ingaggiata e attenta ai valori aziendali

Coinvolgere la forza lavoro nelle pratiche di sostenibilità non è solamente uno dei fattori che determinano il successo della trasformazione green del business. È anche un modo per trattenere i talenti, coinvolgendoli attivamente nel definire quei valori che compongono la cultura aziendale.

Il ruolo del Green HR Manager è anche questo. Da un lato, infatti, promuove la sostenibilità a livello corporate, delineando gli strumenti e i processi utili a diffondere in azienda la giusta cultura.

Dall’altro, coinvolge la forza lavoro in queste iniziative, assicurandosi che ogni dipendente adotti comportamenti sostenibili e in linea con gli obiettivi aziendali.

 

Green HR Management, la sostenibilità inizia dalla fase di selezione dei candidati

Nella gestione delle risorse umane, l’impegno del Green HR Manager inizia già nella fase di selezione del personale. Un’organizzazione orientata alla sostenibilità, ad esempio, prediligerà colloqui virtuali a quelli in presenza per ridurre gli spostamenti dei candidati e quindi anche le emissioni associate.

Importante, nella selezione del personale, è anche l’interesse del candidato e l’attitudine verso la sostenibilità. Accanto alle competenze specifiche relative alle professioni green emergenti, infatti, la sostenibilità richiede forti competenze interpersonali, le cosiddette soft skill.

 

Riorganizzazione dei processi interni e definizione delle tecnologie da adottare

Sostenibilità e digitalizzazione sono strettamente legate, al punto che si parla spesso di twin revolutions, rivoluzioni gemelle. Le tecnologie digitali, infatti, abilitano il passaggio a una società sostenibile, a partire proprio dalla riduzione dell’impronta ambientale dell’azienda.

Digitalizzazione che significa, in primo luogo, abbandonare l’analogico in tutta la gestione della documentazione e della comunicazione aziendale.

Ma non solo, perché un’azienda efficiente è prima di tutto agile, flessibile ed efficiente. E in questo cambiamento lo smart working gioca un ruolo essenziale per diversi fattori. In primo luogo, eliminare gli spostamenti necessari per e dall’ufficio riduce la Co2 prodotta dall’azienda.

Lo evidenzia uno studio dell’associazione Carbon Trust, che aiuta le organizzazioni a ridurre il loro impatto ambientale. Secondo lo studio, per ogni persona che lavora in modalità agile in Italia si risparmierebbe oltre una tonnellata di Co2.

 

Diversità e inclusione: due fattori chiave per la Green HR Management

Ma non è solamente l’ambiente a beneficiare da modelli lavorativi agili. La flessibilità, dopo la pandemia, è diventata per i lavoratori un elemento cruciale nello scegliere l’organizzazione per cui lavorare.

Implementare modelli agili permette, inoltre, di assumere le persone più adatte a un ruolo, indipendentemente dalla posizione geografica del candidato. Allo stesso tempo, facilita la partecipazione di coloro che tutt’oggi sono più a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Donne, disabili e minoranze: con questo approccio, la GHRM promuove i valori della diversità e dell’inclusione all’interno dell’azienda.

Il Green HR Manager non si occupa solo di delineare le guideline per il lavoro agile, ma anche di gestire la performance dei dipendenti. Poiché non si può migliorare ciò che non si misura, sarà suo compito stabilire le metriche con cui si valuteranno i progressi dei singoli e dei team verso la sostenibilità.

 

L’importanza della formazione per la sostenibilità aziendale

La formazione è un altro tassello essenziale della strategia di sostenibilità di un’azienda e della gestione del personale in un’ottica sostenibile.

Permette, da un lato, di creare quelle competenze (tecniche e interpersonali) necessarie all’azienda per raggiungere gli obiettivi correnti e futuri. Dall’altro, contribuisce a far sentire il personale ingaggiato, apprezzato e importante per l’organizzazione.

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