Intervista a Fernando Alberti, Professore Ordinario di Economia Aziendale presso la LIUC – Università Cattaneo e Professore di Strategic Management e Family Business della LIUC Business School.
Intervista a Fernando Alberti, Professore Ordinario di Economia Aziendale presso la LIUC – Università Cattaneo e Professore di Strategic Management e Family Business della LIUC Business School.
Nell’attuale contesto economico, il ruolo etico e sociale connesso allo svolgimento delle attività d’impresa è sempre più rilevante. Sono in costante crescita, infatti, i consumatori che scelgono di acquistare prodotti da aziende che dimostrano attenzione per l’impatto di ciò che producono, non solo a livello ambientale, ma anche a livello economico e sociale.
In quest’ottica, quindi, le imprese sono chiamate ad affrontare una nuova sfida che coinvolge l’organizzazione a diversi livelli con l’unico obiettivo di mettere al centro delle proprie attività il cliente e le sue necessità. Ne abbiamo parlato con Fernando Alberti, Professore di Economia Aziendale presso la LIUC – Università Cattaneo e di Strategic Management e Family Business della LIUC Business School.
Nel corso dell’ultimo anno c’è stata una spinta veloce verso l’innovazione che si manifesta in due aspetti fondamentali da considerare per comprendere la via da percorrere in questo processo:
fare innovazione che abbia uno scopo sociale, orientata al purpose, in cui il perché che spinge al cambiamento sia sempre al centro, in risposta ai cambiamenti del mercato e grazie ad una governance orientata alla buona innovazione;
creare valore condiviso, identificare spazi in cui scegliere prodotti e servizi che rispondono a esigenze concrete dei clienti e innovare il modo di lavorare interno all’azienda per avere un impatto positivo sull’intera società. Questo, oltre a generare fatturato, genera un nuovo mercato che prima non era coperto.
La spinta all’innovazione, quindi, arriva in ogni caso da un mercato in continua evoluzione, in cui il vero valore del prodotto non è soltanto quello economico ma anche quello intrinseco, che raccoglie le scelte di sostenibilità dell’intera azienda.
La sfida principale che le aziende si trovano davanti oggi è organizzativa: siamo nell’era della digitalizzazione, dove le macchine sono in grado di dialogare tra loro senza bisogno di intermediari umani, i team lavorano a distanza senza bisogno di un luogo fisico e la connessione costante permette modalità collaborative prima impensabili. È in questo scenario che le aziende sono chiamate a innovare e a trovare nuove modalità di lavoro, riorganizzando luoghi, scambi e processi.
Questo, inevitabilmente, si ripercuote sul lavoro del management. Il cambiamento, infatti, passa anche attraverso una sfida di leadership che può arrivare fino al cambiamento del modello di business che guida l’azienda. È proprio questa la sfida più alta che le imprese devono prepararsi ad affrontare e per farlo c’è bisogno della collaborazione di tutti i possibili soggetti coinvolti, all’interno e all’esterno dell’azienda.
Makers, crafters e coworkers sono gli attori che stanno democratizzando l’innovazione ed è grazie a loro che le aziende possono attingere a strumenti nuovi per rendere più sostenibili i processi produttivi. Si pensi alle stampanti 3D e alle tecnologie laser cut, ampiamente utilizzate da questi nuovi attori, che permettono di personalizzare qualsiasi tipo di prodotto mettendo l’esigenza dell’utente al centro del processo produttivo.
Non risulta difficile pensare a quanto le aziende abbiano da imparare da questo tipo di innovazioni: la contaminazione tra il know how delle imprese e la spinta tecnologica dei nuovi artigiani digitali è capace di creare nuovi mondi, nuove possibilità e nuove opportunità di crescita per le organizzazioni. Anche in contesti ibridi al di fuori delle mura dell’azienda, come gli spazi di coworking in cui possono trovarsi a lavorare fianco a fianco persone che, altrimenti, non si sarebbero mai incontrate.
Questo consente alle aziende di lavorare sempre di più nell’ottica di realizzare prodotti sempre più attenti alle esigenze reali dell’utente, con un valore aggiunto che viene fortemente percepito dal mercato e con un occhio alla sostenibilità dei processi in grado di ridurre le inefficienze e massimizzare i risultati.
La spinta all’innovazione che abbiamo vissuto nell’ultimo anno, anche in seguito alla pandemia da Covid-19, quindi, sta cambiando profondamente lo scenario in cui si muovono le aziende, il mercato in cui si posizionano e le esigenze del consumatore che acquista i prodotti. Proprio per questo gli attuali modelli di business hanno bisogno di evolvere in modo profondo, di diventare sempre più sostenibili e di adattarsi alla crescente necessità di creare valore che sia condiviso da tutti gli attori coinvolti. Solo così sarà possibile vincere davvero la sfida dell’innovazione.