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Industrial Innovation Lab: cos’è e perché la tua PMI dovrebbe farne parte

La rivoluzione digitale non è solo questione di tecnologia, ma soprattutto di cultura aziendale. Proprio per questo nasce Industrial Innovation Lab.

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Intervista a Vittorio D'Amato - Direttore Centro sul cambiamento, la Leadership e il People Management Liuc Business School e Giorgio Ferrandino - General Manager SEW-EURODRIVE.

Quella che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte è una rivoluzione tecnologica e culturale che sta mettendo le imprese davanti alla stringente necessità di evolvere e di entrare a pieno titolo nell’era della digitalizzazione.

Sono molte le aziende di tutte le dimensioni che in questo periodo stanno affrontando le sfide dell’Industria 4.0 ma i risultati rischiano di non essere scontati come molti potrebbero immaginare, proprio perché l’evoluzione e l’innovazione si basano su un processo di cambiamento che non tutte le aziende sono realmente pronte ad affrontare.

È in questo contesto che nasce l’Industrial Innovation Lab ideato dal Centro sul Cambiamento, la Leadership e il People Management della LIUC Business School, Università Cattaneo e SEW-EURODRIVE.

 

Che cos’è l’Industrial Innovation LabCose-IIL1

L’Industrial Innovation Lab è un contesto di sperimentazione, un laboratorio che mette in relazione il mondo accademico e quello aziendale per aiutare le PMI a comprendere e ad affrontare la rivoluzione digitale con lo scopo finale di contribuire alla loro trasformazione in organizzazioni agili, innovative e sostenibili.

Finora l’industria 4.0 è stata interpretata come un insieme di tecnologie e questo è l’errore più importante in cui sono cadute imprese che hanno tentato la digitalizzazione senza esserne pronte. La tecnologia è soltanto l’ultimo tassello da introdurre, prima ci vuole la giusta cultura e, soprattutto, ci vogliono persone con il giusto mindset per far accadere il cambiamento.

Industrial Innovation Lab nasce proprio per questo: accompagnare le aziende in un processo di trasformazione che mette a fattore comune le esperienze di una moltitudine di interlocutori.

Il grande limite di molte aziende sta nel fatto di non essere capaci di condividere, di fare sistema, ma ora più che mai è importante capire che non c’è tempo da perdere: chi non riesce a tenere il passo dell’innovazione è destinato a sparire. L’Industrial Innovation Lab punta a superare questi limiti e creare un sistema di piccole e medie imprese che hanno voglia di condividere le esperienze al fine di crescere.

All’interno dell’Industrial Innovation Lab convivono due diverse anime anche per questo: da una parte l’azienda, il luogo in cui si fa, dall’altra l’università, il luogo in cui si pensa. L’unione di questi due aspetti costituisce un sistema dinamico vincente, perché il fare stimola riflessioni da cui nasce un nuovo fare.

 

Perché una PMI dovrebbe aderire all’Industrial Innovation Lab

Secondo dati diffusi da MIT Digital, l’82% dei processi di trasformazione digitale fallisce per mancanza di preparazione culturale. Questo fa capire molto chiaramente quanto sia necessario, oggi, cambiare prospettiva affinché sia possibile innovare davvero, non partendo dalle tecnologie, ma partendo dalle persone e dal modello di management.

Le aziende più attente l’hanno capito e, proprio per questo, stanno sperimentando processi di innovazione finalizzati ad accrescere il valore aggiunto spendibile sul mercato, per fare la differenza anche nei confronti dei clienti già acquisiti e di quelli potenziali, partendo proprio dal management aziendale.

Entrare a far parte dell’Industrial Innovation Lab vuol dire entrare a far parte di una piattaforma in cui ogni persona con un ruolo strategico, che ricopre una funzione decisiva all’interno della propria azienda, può riconoscersi e dare il proprio contributo, beneficiando allo stesso tempo del contributo di altre imprese. In questo senso, il laboratorio punta a essere un potenziatore delle capacità innovative delle singole aziende, un collettore di manager e imprenditori che hanno voglia di far crescere la propria realtà e l’intero sistema di cui fanno parte, attraverso la sperimentazione e l’avvio di progetti innovativi all’interno della propria azienda.

Nel concetto di laboratorio sta proprio la possibilità di confrontarsi, di parlare con mondi diversi, per mettere in contatto esperienze che possono far nascere innovazione nei modelli di business e manageriali o nelle trasformazioni tecnologiche, attraverso la condivisione di errori, di tentativi, di successi, di conoscenze ed esperienze che abilitano l’innovazione e la trasformano in nuovo valore per la propria azienda.

Scegliendo di entrare a far parte dell’Industrial Innovation Lab, le imprese sceglieranno di affrontare un percorso non facile che implica voglia di mettersi in gioco e consapevolezza dei propri limiti. Anche per questo motivo, ogni azienda prenderà parte a un primo assessment che permetterà ai partecipanti di capire a che punto sono sia a livello di leadership sia a livello digitale e identificare le aree all’interno della propria azienda in cui può essere necessario sperimentare nuovi modi di lavorare, nuove tecnologie o strutture organizzative.

Se è vero che l’innovazione è necessaria per costruire un futuro migliore; e se è vero che per innovare serve un contesto di apertura, il cui management ha una visione lungimirante che possa portare un beneficio all’intero ecosistema socio-economico e ambientale, allora è vero anche che portare innovazioni e trasformarsi non è facile e che le persone fanno la vera differenza.

La maggior parte dei tentativi falliscono, il risultato dell’innovazione non è sempre garantito. L’errore è dietro l’angolo. Mettendo a sistema le esperienze di una moltitudine di attori, però, è possibile evitare di ripetere all’infinito gli stessi errori e accorciare le distanze che separano le aziende dalla vera crescita.

Serve un contesto che abiliti il successo dell’innovazione, in cui l’errore è soltanto una parte del percorso, prima culturale e poi tecnologico, che permette di costruire oggi il futuro delle nostre aziende.

 

 

Articolo redatto da Ilaria Pierannunzio, Marketing Arena SpA.

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