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Il Growth Mindset come leva fondamentale dell'innovazione aziendale

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Il Growth Mindset è una leva fondamentale dell’innovazione aziendale. A sottolinearlo è il lavoro di Carol Dweck, Professoressa di Psicologia all’Università di Standford, che a lungo si è occupata del tema.

Gli individui che hanno questo tipo di mentalità ritengono che il talento possa essere migliorato attraverso il duro lavoro, le giuste strategie e il confronto con gli altri. In contrapposizione, coloro che vedono il talento come qualcosa di innato e costante, hanno una Fixed Mindset.

Anche se il lavoro di Dweck era focalizzato sul processo di apprendimento negli studenti, si è presto iniziato a parlare di Growth Mindset anche nel contesto aziendale. Questo perché i principi che caratterizzano questo approccio sono fondamentali per il processo d’innovazione.


Il miglioramento continuo al centro del processo di innovazione

Le ricerche di Dweck hanno evidenziato che quando il Growth Mindset viene implementato a livello di organizzazione, i dipendenti riscontrano diversi vantaggi. Dichiarano, infatti, di sentirsi più motivati e valorizzati e ricevono anche un supporto organizzativo maggiore, a livello di management, per la collaborazione e l'innovazione.

Ecco perché il Growth Mindset è funzionale al processo di innovazione. Quando questa filosofia viene adottata a livello di organizzazione, i lavoratori sono più incoraggiati a sperimentare, perché si riduce la paura dell’errore e del fallimento. Inoltre, sono più aperti al confronto con gli altri, ed è questa contaminazione di idee e possibilità di sperimentare che contribuisce al successo del processo di innovazione.


La trappola del Fixed Minset

Al contrario, coloro che lavorano in aziende caratterizzate da un Fixed Mindset vedono lo spazio aziendale più negativamente. Come spiega la stessa Dweck, le persone che lavorano in aziende caratterizzate da Fixed Mindset “riferiscono di una sola cosa: imbrogli e inganni tra i dipendenti, presumibilmente per ottenere un vantaggio nella ‘corsa al talento’”.

Questo tipo di sfiducia e competizione tra colleghi riduce la propensione dei lavoratori al confronto con gli altri e alla collaborazione. Il processo di innovazione perde quindi quell’apporto di idee e competenze necessario al successo.


Perché è necessario avere un approccio strategico all’innovazione

Il termine Growth Mindset è diventato presto una buzzword nel mondo imprenditoriale, soprattutto con l’avvento dell’Industria 4.0.

Man mano che i vantaggi delle tecnologie digitali sono diventati sempre più evidenti, infatti, è aumentata la consapevolezza dell’importanza di un approccio strategico all’innovazione. In sintesi: non basta investire nelle tecnologie per creare processi e prodotti innovativi.

L’innovazione richiede infatti numerosi fattori, a partire dall’individuazione degli obiettivi da raggiungere, di metriche e strumenti adeguati a misurare i risultati, fino alla gestione delle competenze necessarie. Senza una visone – che vuol dire partire dal perché si vuole innovare e non dal “come” – e la giusta cultura aziendale, basata sul Growth Mindset, le aziende rischiano di sprecare importanti risorse economiche.


Il rapporto cultura – tecnologie - efficienza

Un recente studio ha evidenziato la stretta correlazione tra cultura aziendale e la capacità di cogliere i vantaggi delle tecnologie 4.0, in questo caso l’AI. Secondo la ricerca, l’adozione dell’Intelligenza Artificiale non solo porta all’azienda benefici economici, ma promuove una cultura improntata alla collaborazione e all’efficienza. Tra i risultati emersi, si è registrato anche un significativo miglioramento della qualità della vita lavorativa.

L’automazione di alcune mansioni, infatti, svincola i lavoratori dai compititi ripetitivi e a basso valore cognitivo. Il tempo liberato, può così essere utilizzato per compiti più importanti, dove il lavoratore si sente più valorizzato. Inoltre, i dati che l’AI trasforma in informazioni, aiutano i lavoratori a prendere scelte più informate, migliorando il processo decisionale e la produttività del team.

Tuttavia, senza la giusta cultura aziendale, non è possibile implementare quelle strategie di efficientamento che permettono di cogliere i vantaggi dell’AI. Le due componenti sono quindi strettamente correlate e soltanto la comprensione di questo legame può portare a raggiungere gli obiettivi desiderati.


Perché il Growth Mindset promuove l’innovazione

Il Growth Mindset è caratterizzato da tante qualità interpersonali che spingono gli individui alla ricerca di processi e prodotti innovativi.

Chi possiede un Growth Mindset, infatti, è più propenso ad accettare sfide, usare il feedback e imparare dai fallimenti e dagli errori, piuttosto che soffermarsi su di essi. Sono dunque persone tendenzialmente più creative e curiose, maggiormente propense a persistere nella ricerca del successo e raggiungere gli obiettivi prefissati.

Tuttavia, nessuno ha soltanto un Growth Mindset o un Fixed Mindset. Le persone sono infatti un mix delle due, in diversa proporzione, perché ciascuno di noi ha delle circostanze che scatenano risposte “prefissate” (Fixed-Minset trigger). Quando ci troviamo di fronte a sfide o riceviamo critiche, possiamo facilmente cadere nell'insicurezza o assumere un atteggiamento difensivo. Atteggiamenti che inibiscono la crescita.

E gli ambienti di lavoro sono pieni di situazioni che possono far scattare questi trigger. Riconoscerli e lavorare su di essi è dunque essenziale per costruire una cultura aziendale improntata alla crescita, che generi innovazione.


Growth Mindset, a che punto sono le aziende italiane?

Il Growth Mindset è dunque indispensabile per cogliere i numerosi vantaggi delle tecnologie e ricercare processi sempre più innovativi.

A dimostrare come l’innovazione abiliti questi vantaggi è l’ultimo rapporto Istat sulla competitività dei settori produttivi. L’edizione 2021 ha incluso un focus sulle strategie di risposta alla pandemia. Dall’indagine emerge che quasi il 50% delle aziende ha scelto un approccio di “Resistenza statica”, adottando comportamenti di natura conservativa e difensiva.

Soltanto una quota minore di aziende (17,4%) ha adottato una strategia di “Resilienza di successo”. Queste aziende hanno accelerato l’adozione di strategie espansive già presenti nel periodo pre-crisi (tecnologie 4.0, riorganizzazione dei processi, innovazione, investimento in capitale umano). 

Si trattava quindi di realtà già in possesso della giusta cultura e di un approccio strategico all’innovazione. Dall’indagine è emerso che queste aziende hanno assorbito meglio l’impatto della pandemia, riportando effetti negativi di breve periodo, a fronte di una rapida uscita dalla crisi.

Il Growth Mindset, come abbiamo visto, è un tassello fondamentale di questo approccio strategico e del successo del processo d’innovazione. A seconda delle caratteristiche del management, fare il salto dal Fixed al Growth Mindset può risultare non semplice. Ma è un percorso che va intraprese poiché consente di valorizzare le competenze interne e di creare un’ambiente fertile per innovazioni più rapide e disruptive.


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