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Biomimesi, come ispirarsi alla natura per creare innovazione

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Qual è il modello più rodato, complesso, integrato e sostenibile? La natura è senza dubbio un punto di riferimento insostituibile. Ecco perché, partendo da questo presupposto, è interessante aprirsi ad un approccio innovativo che analizzi la natura come fonte di ispirazione per elaborare soluzioni nuove, sostenibili e integrate sia dal punto di vista di prodotti e processi, che dal punto di vista della leadership e del decision making.

Su questi temi si è focalizzato il workshop “La Natura come ispirazione: l'Innovazione attraverso la Biomimesi” organizzato nella sede SEW-EURODRIVE con i membri dell’Industrial Innovation Lab.


Biomimesi e pensiero sistemico con Industrial Innovation Lab

Come evidenziato da Vittorio D'Amato, Direttore scientifico di Industrial Innovation Lab, l’approccio incentrato sul pensiero sistemico, affine al modello della biomimesi, è centrale nell’azione del laboratorio fin dalla sua fondazione.  Un aspetto sottolineato anche da Giorgio Ferrandino, Managing Director di SEW-EURODRIVE, per cui la biomimesi può essere considerata la “naturale evoluzione” del pensiero sistemico.

In sintesi: il fatto di considerare le persone, quindi anche le imprese, come elementi sempre coinvolti e parte di un sistema ampio caratterizzato da connessioni, reti e circolarità dei fenomeni è implicito nel modello della natura, che dunque può essere analizzato e imitato come modello di innovazione.


Biomimesi: la visione ecocentrica dell’organizzazione

Gli attuali modelli organizzativi sono antropocentrici e pongono le risorse come fattori a disposizione dell’uomo per massimizzare i risultati, senza tenere conto delle conseguenze. All’opposto, la visione ecocentrica considera l’uomo parte di un sistema - la natura - che va preservata in quanto tale, al di là della sua utilità. Con la biomimesi si possono identificare gli elementi innovativi nei processi e nei sistemi naturali che, in una visione ecocentrica, possono essere tradotti nell’organizzazione aziendale, producendo ottimi risultati in termini di efficienza, produttività e funzionalità, oltre che di sostenibilità.

“L’organizzazione biomimetica - ha spiegato Elena Tosca, Direttore del laboratorio - è capace di utilizzare la natura come modello, cioè ispirarsi a comportamenti, processi e caratteristiche per il problem solving; come misura, per valutare l’impatto ambientale e sociale in ottica di sostenibilità a lungo termine; infine come mentore, per contemplare la natura e capire cosa è possibile imparare da essa”.

L’emulazione della natura può avvenire in diversi modi:

  • della forma, come il velcro nato dall’osservazione del fiore del cardo;
  • del processo, come il sistema a due aghi usato nel settore medicale ispirato al modo con cui la zanzara riesce a prelevare sangue iniettando anche una sostanza anestetizzante;
  • dei sistemi, come l’architettura di un palazzo senza necessità di sistemi di condizionamento, ideata a partire dall’imitazione del sistema di aerazione di un termitaio.


Organizzazione biomimetica, qualche esempio

In ottica sistemica, l’organizzazione biomimetica considera l’ambiente come parte del suo scopo e valorizza la motivazione sociale ed etica. In questo senso, i mezzi che utilizza si misurano in funzione della capacità di ottenere il massimo risultato con il minore dispendio di risorse, mettendo al centro le persone come parte dello scopo stesso.

Inoltre, l’organizzazione biomimetica si basa su una leadership consapevole, impegnata nel miglioramento dell’organizzazione a partire dalla creazione di un contesto positivo, rassicurante e soddisfacente.

Ad esempio, la biomimesi può trarre ispirazione dagli alberi in vari modi: le foreste sono un ottimo caso di biodiversità e una lezione di inclusione; il legno è flessibile, indice di adattamento che è fondamentale anche per le organizzazioni; infine, le radici sotterranee delle piante rappresentano un sostegno reciproco che valorizza la collaborazione migliorando la sopravvivenza dell’intera comunità.


Complessità naturale e intelligenza sostenibile 

Complessità naturale e intelligenza artificiale sono due elementi che hanno molte connessioni: un legame che, con l’ispirazione della biomimesi, ha portato ad una nuova intelligenza generativa basata sulla “immaginazione delle macchine”.

A mettere in luce questi aspetti è stato Alessandro Chessa, Ceo, Data Scientist and Cofounder di Linkalab, che ha tracciato l’affinità fra la complessità sistemica che caratterizza la natura e la “naturalità” che definisce lo sviluppo spontaneo di sistemi tecnologici, ad esempio internet o le interazioni dei social network.

In modo analogo all’approccio sistemico, per indagare la complessità di questi sistemi è necessario considerare i dati a partire dalle connessioni fra essi, destrutturando e ricostruendo la natura per far emergere correlazioni altrimenti non evidenti. Dalla frantumazione e ricostruzione delle informazioni, ad esempio delle interazioni di un social network, si possono analizzare situazioni complesse come sistemi sociali attraverso mappe, analisi di composizione o insights. In pratica, è possibile analizzare il network tramite le sue connessioni in una prospettiva sistemica e rigorosa che organizza e ricostruisce le prospettive locali.


Biomimesi, “l’immaginazione” delle macchine

Come può l’intelligenza generativa leggere la complessità naturale?

Una possibile risposta sta negli sviluppi del connessionismo, che mira a creare reti artificiali simili a quelle neurali, ispirandosi così alla natura come avviene nella biomimesi. La svolta arriva nel 2015 quando, alla percezione e predizione del sistema si aggiunge anche “l’immaginazione”, cioè l’intelligenza generativa delle macchine. Grazie all'immensa mole di dati a disposizione, le macchine possono continuare a sviluppare la capacità di “imparare”.

Il rovescio della medaglia è che la tecnologia dell’AI richiede un’enorme quantità di energia, che rischia di porsi in contrapposizione con la sostenibilità delle risorse energetiche globali. Inoltre, la tendenza dell’AI che dialoga con un linguaggio naturale con le persone, sta portando ad un progressivo superamento della digitalizzazione, con l’emergere di nuovi scenari innovativi a partire da una nuova generazione di siti web.


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