Industrial Innovation Lab

Il ruolo sostenibile della servitizzazione digitale sull'innovazione tecnologica

Scritto da Industrial Innovation Lab | 24-ott-2024 7.00.00

Blockchain, Internet oh Things, Machine Learning e Intelligenza artificiale: tutti esempi di strumenti tecnologici che offrono nuove opportunità di applicazione ai servizi, non solo per migliorare le performance, ma per aumentarne la sostenibilità da diversi punti di vista (ambientale e sociale) all’interno dell’azienda e nel rapporto con gli stakeholder. L’innovazione si pone l’ambizioso obiettivo di diventare un acceleratore della transizione green, in cui l’approccio all’apprendimento generato con la servitizzazione produce ulteriore capacità innovativa, per un circolo virtuoso e strategico.


Servitizzazione digitale e green: che cos’è
  

La servitizzazione, cioè la tendenza sviluppata a partire dagli Anni ‘80 a puntare sul servizio collegato al prodotto come modello di business, si è legata nel tempo all’evoluzione digitale che, a tutti i livelli, permea l’attività delle imprese e delle persone. I nuovi strumenti digitali hanno infatti dato ulteriore slancio alle opportunità di creare nuovi servizi e nuove modalità nel rapporto con il cliente o il consumatore.  

Oggi su questi elementi si innesta anche la transizione ecologica che, unita alla digitalizzazione, vira le frontiere dell’innovazione verso la sostenibilità dei processi e, più in generale, delle imprese.  

In questo senso la servitizzazione digitale contribuisce a costruire una sostenibilità aziendale duratura.


Servitizzazione digitale e green: innovazione per la sostenibilità
 

L’approccio strategico green alla servitizzazione digitale trova importanti applicazioni in pratiche e soluzioni che contribuiscono a rafforzare la sostenibilità nel tempo. Ecco qualche esempio: 

  • soluzioni per l’economia circolare, come l’acquisto in leasing o la disponibilità di prodotti rigenerati; 
  • miglioramento delle prestazioni di macchinari e impianti e aumento del risparmio energetico; 
  • creazione di servizi “green” che puntano ad allungare la vita del prodotto, a incentivare il riuso e l’efficientamento delle risorse utilizzate; 
  • affinamento dei sistemi di monitoraggio delle performance ambientali, sociali ed economiche; 
  • sviluppo di servizi inerenti la sostenibilità sociale, che evidenzino la responsabilità sociale e puntino a migliorare la qualità della vita dei clienti. 

 

La servitizzazione digitale per rafforzare l’apprendimento e l’innovazione 

In base a recenti studi, adottare un modello che punta sulla servitizzazione genera diversi vantaggi nel percorso di innovazione delle aziende, a partire dall’approccio stesso delle persone all’apprendimento finalizzato all’innovazione. Le competenze acquisite per la servitizzazione digitale e green sono variegate e dinamiche, funzionali a istituzionalizzare un approccio all’apprendimento e all’innovazione che si rigenera in modo continuativo. 

Nell’apprendimento organizzativo è importante acquisire conoscenze, condividerle e tradurle in un miglioramento delle performance aziendali, in ottica sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo è utile lavorare in team eterogenei, sviluppando così competenze dinamiche incentrate su agilità, innovazione e apprendimento continuo.


La spinta degli investimenti pubblici
 

Va infine rilevato il ruolo importante degli investimenti pubblici che, quando orientati allo sviluppo della servitizzazione digitale e green, generano un effetto moltiplicatore del potenziale innovativo che le imprese possono realizzare.  

In conclusione, il ruolo sostenibile della servitizzazione digitale sull’innovazione tecnologica contribuisce alla creazione di nuovi modelli organizzativi e di business in cui la capacità delle imprese di creare innovazione è causa ed effetto del miglioramento delle performance. Inoltre, sempre più aziende puntano alla servitizzazione digitale e green, determinando il trend in forte crescita della Service-based economy. Si stima infatti che nel 2027 i ricavi generati da prodotti, servizi ed esperienze digitali supereranno il 40% dei fatturati aziendali.